L’autostima non si eredita, si costruisce


L’autostima è un pilastro fondamentale della nostra esistenza. Nasce dall'idea che abbiamo di noi stessi, dal valore che attribuiamo a noi stessi, dall'immagine che abbiamo di noi stessi.


Grazie all’autostima siamo in grado di portare a termine i nostri progetti, di operare scelte funzionali alla nostra realizzazione, di onorare la nostra unicità.


Il grado di soddisfazione raggiunto, è un indicatore della nostra autostima.


Se esiste discrepanza tra ciò che “vorremmo essere” (sè ideale) e ciò che siamo (sè reale) significa che dobbiamo operare dei cambiamenti per migliorare la stima di noi stessi.
La presenza di un sé ideale può essere un incentivo alla crescita ma se c’è troppa distanza da quello reale, può generare frustrazione.

Bisogna allora ridimensionare le proprie aspirazioni, se troppo alte, o impegnarsi per migliorare il sé reale, quando ci appare
deficitario.

 

 

L’autostima di una persona non dipende unicamente da fattori interiori individuali ma vieneinfluenzata dall’ambiente in cui vive, dalla famiglia d’origine, dalle esperienze acquisite, daimodelli sociali di riferimento.


Le figure primarie, genitori in primis, giocano un ruolo fondamentale nell’età evolutiva.
Un bambino amato, accettato, supportato, stimolato, stimato diventerà un adulto che crede in se stesso, che ha fiducia in se stesso, che mette a frutto le proprie potenzialità, che esplora il mondo.


Un bambino a cui vengono richiesti “standard” troppo elevati, diventerà un adulto “perfetto ma infelice” perchè si sentirà amato soltanto se dimostrerà la sua eccellenza e non ne avrà mai abbastanza dei risultati raggiunti.
Di contro, un bambino trascurato, ignorato, rifiutato, maltrattato, abusato, criticato, diventerà un adulto che deve recuperare il proprio valore, riconoscere le proprie capacità, superare le proprie debolezze.


Strada facendo, saranno le esperienze, le relazioni, il contatto con il mondo esterno a
consolidare la nostra autostima perché l’autostima NON SI EREDITA, MA SI COSTRUISCE.

 

 

Le persone con un’alta autostima fanno esperienza, accettano le sfide, trovano soluzioni.
Non si lasciano condizionare dalla critica, prendono decisioni, sono autonomi e, di fronte ad un insuccesso restano “a galla” perché continuano a credere in se stessi.


Le persone con una bassa autostima si arrendono più facilmente se incontrano una difficoltà, non sono costanti nel portare avanti un progetto, si demoralizzano facilmente. Sono sensibili alle critiche, cercano il consenso altrui, faticano a scegliere perché hanno paura di sbagliare o di non essere all’altezza.

 

 

In questi casi risulta efficace focalizzare ‘cosa migliorare’ e porsi obiettivi, via via più complessi da raggiungere.

Agire al posto di pensare, almeno provarci!

 

Se da solo non riesci, chiedi aiuto, ma non rinunciare a migliorare il tuo presente.


Non sempre la bassa autostima coinvolge tutti i settori della nostra vita.

Ci sono persone vincenti in ambito lavorativo che si sentono però inadeguate nella sfera affettiva e faticano acreare relazioni significative.

Ci sono persone condizionate da modelli sociali che si sentonoperennemente inferiori. Vincere una sfida incrementa il valore personale, allontana l’insicurezza e mette a tacere la paura.

 

Dentro ciascuno di noi esistono punti di forza e punti di debolezza, talenti che possono germogliare, sogni che possono decollare. Non importa se i tuoi desideri non sono condivisi, se le tue decisioni sembrano bizzarre, se non rispetti i
modelli imposti dalla società, se non soddisfi le aspettative dei tuoi famigliari.


Devi onorare la tua unicità, liberarti dalle catene e manifestare il tuo diritto di essere felice.

 

 

Quando lavoro sull’autostima, chiedo, in modo provocatorio, ai miei pazienti:
“Immagina di essere solo/a, senza dover rendere conto a nessuno. Cosa vorresti fare? Dove vorresti abitare? Che lavoro vorresti svolgere?”


Semplici domande che possono aiutarci a riscoprire i nostri bisogni, a rispolverare i nostri talenti, a eliminare quello che non ci rappresenta.


Per costruire o ricostruire un progetto di vita non conta l’età anagrafica, ma la volontà di cambiare e mettere a frutto il nostro potenziale.

Attraverso obiettivi a breve e a lungo termine che bisogna rispettare, obiettivi che ci appassionano, che mettono in luce i nostri punti di forza e mettono a tacere i punti deboli.


Superare ogni giorno una piccola prova con noi stessi è una strategia efficace per migliorare l’umore, per sentirsi appagati, più determinati nel perseguire i progetti intrapresi.


In questo modo tutto quello che riguarda il passato sarà solo un ricordo perché saremo troppo occupati a costruire un presente migliore.

Scrivi commento

Commenti: 0